PAROLE DOLCI & Amare

Poesie tratte dal Blog :  Parole dolci e Amare 

                                                          SBAGLI e ABBAGLI  di assoluta Ovvietà.

Qualche pensiero e poche rime senza ordine e senza tempo, raccolte come i pensieri che appaiono e scompaiono nella nostra mente. A volte ci sembrano chiarissimi e impossibili da dimenticare, tanto sono netti  nei dettagli, a volte invece balenano improvvisi, ma subito sfuggono e quando ci sembra di riprenderli, si nascondono ancora meglio, lasciandoci cercare nel vuoto.


Poi tornano, dispettosi, quando ormai non li cerchiamo più. Vanno, vengono e fondono fantasia e realtà, lasciandoci incerti nel dubbio, come in un dormiveglia.
Proprio come restiamo i dubbi e le perplessità che ci lasciano i nostri  sbagli  - fatti per distrazione o per errore di valutazione o per ignoranza – oppure per i nostri abbagli, le illusioni e le speranze che in certi momenti ci sembrano tanto palpabili che crediamo di viverle o di averle vissute veramente.
Chissà dove sta il limite tra le emozioni e i sentimenti, tra le illusioni e la realtà, tra il ricordo di un sogno e quello di un tempo che ogni giorno diventa sempre più sbiadito.

Sbagli e Abbagli. Appunto.
                               
****

Quando sento che le ore


Quando sento che le ore
scorrono vane e lente,
io m’annullo in un languore        
Indolente e cerco nella mente
l’eco dell’attimo di piacere
di un passato che si fa presente.

Un momento vago e confuso
tra ricordo, sogno e fantasia
che, in un bagliore improvviso,
turba, acceca, fugge via,
lascia sulle labbra il sorriso
e negli occhi un velo di follia.

Uno sguardo lieto e sgomento
che segue il volo di un gabbiano
mentre il suo roco canto
celebra un momento lontano,
né felice e né affranto,
ma col gusto dolce e arcano

di un’attesa e di un mistero
sempre vivo, ma non più straniero.



23 mag. 20

*****

Se non sarà adesso l’ora


Se non sarà adesso l’ora
del grido, che squarcia
il silenzio e la preghiera,
sarà il tempo, che marcia

superbo e prepotente,
a calpestare le sventure
e le lacrime della gente
umiliata dal timore

di una porta socchiusa,
da un vicino troppo vicino,
e da una mente confusa
che non osa, al di là del giardino.

Se non sarà adesso l’ora
di orizzonti più lontani,
oltre il tempo che addolora
l’oggi, e consuma il domani,

basterà il soffio della bellezza
a scacciare paura e angustia
e risvegliare da quell'ebbrezza
che ignora lo sbuffo della bestia.

22 apr. 2020

Il mondo sembra impazzito per questa vera o presunta epidemia e tutte le regole della vita stanno cambiando, ma non nel verso che avremmo voluto. Ci sentiamo sbattere in faccia ogni giorno numeri che spaventano, perché sono la conta delle persone che si ammalano e che muoiono, ma non danno la possibilità di intenderne il vero significato, né un metro con cui misurarli. Poi ci propongono la spettacolarizzazione delle lacrime, del dolore e della paura, della necessità di allontanarci dal prossimo, della tranquillità che offre il proteggerci da tutto e da tutti e l’abituare i nostri figli a vivere rinchiusi nel loro minimo spazio vitale, diffidando sempre di chi vorrebbe accompagnarli per mano o fare una carezza. Sembra che si debbano chiudere tutte le porte per lasciare fuori chiunque non sia omologato, controllato o adeguato alle nuove regole e ai nuovi marchingegni.
Ma l’uomo non potrà continuare a vivere ignorando il ritmo del battito del cuore e della vita sulla terra e, se non sarà adesso l'ora, sarà un soffio di vento che domani basterà per ristabilire le priorità e le regole della convivenza e della natura.


Tramonto

“Life is not lost by dying; life is lost minute by minute, day by dragging day, in all the thousand small uncaring ways.”
“La  vita non si perde morendo, la vita si perde minuto per minuto, giorno per giorno, si perde con ogni piccola futile cosa” -
(cit. di Stephen Vincent Benét)


La favola più bella     
è quella della vita,
quella che si racconta
prima che la luna spunta.
Quando i colori della sera
sussurrano una preghiera,
quando un’anima tranquilla
cerca lontano una stella
e vede scorrere giorni eterni,
giorni sfarzosi o disadorni,
quando il tempo perduto,
minuto dopo minuto,
rubava il sogno, le passioni
e il sapore delle emozioni.

La morte non ruba il ricordo
quando vive ancora nello sguardo,
di chi sorride e non vacilla,
quando scopre la favola bella

15 mar 2020


**

Solo un momento

Nei momenti felici crediamo che nulla cambierà mai e baldanzosi ci crogioliamo nel pre-sente, ci sembra che tutto sarà eterno e che il tempo sprecato non è perduto, come se domani potremo riviverlo, come se il tempo fosse nostro. Poi la vita cambia, senza motivo, senza colpe o per un incidente o per un errore. Cambiamo noi, cambiano le persone che amiamo, cambiano le leggi e le regole e tutte le nostre sicurezze all'improvviso crollano. Tutto diventa sconosciuto, precario e, inevitabilmente, entriamo in un mondo nuovo dove tutto è differente, anche le sensazioni e i sentimenti e, solo allora, realizziamo che ogni attimo sprecato, ormai, è perduto per sempre.

Ecco, all’improvviso
Tutto è finito, passato,
Vecchio, andato, superato.
Così com’era venuto
il tempo ha lasciato un segno
poi, brusco e repentino,
è scaduto. E tutto è svanito.
Un momento

Solo un momento
È stato quel tempo
Che credevo infinito,
che sembrava compagno
fedele, generoso e taciturno.
Mi scorreva accanto
e consumava intanto
la promessa del domani.

E il sogno diventava ricordo
e poi ricordo di un ricordo,
che brilla un solo istante
e sfuma, impietoso e lento
dagli occhi della mente.
Poi un venticello, folle e violento,
ha travolto il giorno di un’eternità
senza tempo e senza età.

Solo un momento
È stato quel tempo
Che credevo infinito.


12 feb, 2020

 ******

L’altalena

Vedo una bimba sorridente che si avvicina alla vita ancora malferma sulle gambe, esitante e timorosa nelle sue continue scoperte. Titubante ogni volta che le succede qualcosa che non comprende e la lascia senza fiato. Una bambina che vola sull'altalena della vita e che ogni giorno si sente più libera e forte, mentre uno sguardo amorevole la segue prima in ogni suo passo, poi lentamente da più lontano. Ma quello sguardo sarà sempre pronto a sostenerla, a proteggerla e tenerla stretta sempre per mano. Fino al momento che prenderà il volo e poi continuerà a sognare insieme a lei.

Vola, vola, vola, vola
nella buona e nella mala,
Resterai a volte sola
Vola, vola, vola, vola

Vola, come il tempo vola,
Vola persa nell'ignoto,
Vola e resta senza fiato,
Resta pur senza parola

Vola pur col batticuore,
vola e cerca il tuo colore
vola incontro alla tua sorte

vola e tienti stretta forte
chi ti sogna e ti consola,
mentre la tua favola vola.


28 gen 2018

Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020
 ******

Filastrocca col cappello

 La meteoropatia e i punti di vista ci spingono a vedere ogni cosa da una prospettiva che può cambiare, improvvisamente e senza un vero motivo, come il tempo. Così un momento di tristezza può trasformarsi in buonumore.

C’era un gatto un po’ bislacco,
che sbirciava un passerotto.
C’era un cane secco secco
che leccava un piatto rotto.
C’era un vecchio stralunato
che sbraitava senza fiato.

C’era un vispo ragazzino,
Che faceva il burattino.
C’era un brutto farabutto
che voleva fare il dritto.
C’era un tizio col violino
Che faceva un gran casino.
C’era questo, c’era quello,
c’era un uomo col cappello,
e c’era pure una signora
che aspettava da mezz'ora,
in quel buio giardinetto
Spento, triste e derelitto. 

C’era tutto un mondo andato,
in quel posto abbandonato,
Poi qualcuno vide un cartello:
“Con il sole è tutto bello”
e s'accese allora l’allegria
della buona compagnia.

Il cane scodinzolò al gatto,
Che ammiccò al passerotto,
Che raddolcì il vecchio,
Che ci pensò parecchio,
ma poi il ragazzino
cantò al suono del violino.

Il farabutto non fece più il bullo
e l’uomo col cappello
disse buonasera, alla bella signora,
che fece un passo e un altro ancora,
e insieme fecero un balletto,
sotto il sole dell'allegro giardinetto.

 18 gen. 2020

Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020

 ******

Parole malate

L’indifferenza delle persone e la miseria del pensiero appare sempre più chiara e triste, quando indaffarati, impigriti e troppo presi dalla gestione del nostro piccolo quotidiano, non vediamo che il mondo intorno a noi sta cambiandoci le regole della convivenza. Ascoltiamo parole nobili usate ed abusate per difendere comportamenti bestiali e per minimizzare atti vandalici. E nessuno reagisce. Non comprendiamo – spesso per mancanza di tempo, o per stanchezza – che la nostra assenza insieme a quella di troppi altri è determinante per consentire al Lupo di mangiarsi impunemente tutte le pecorelle. Vediamo ogni giorno soprusi e violenze ingiustificabili, ma tollerate da una società che non è più la nostra e che ha fatto il callo alle angherie immotivate, compiute quotidianamente dalla piccola e dalla grande criminalità, contro poveri, miseri e deboli, contro chi non gode di alte protezioni. Vediamo e rassegnati sopportiamo, senza renderci conto che proprio questa nostra inerzia ci rende complici.

Sento le parole più amate
perdersi nel vento
E disperate,
volano spoglie e mute,
Confuse, come foglie
cadùche, avvizzite,
tradite, calpestate.

Ignorate da chi non sente,
non guarda e non vuole
raccoglierle. Quelle parole
malate. tra le voci della gente
e tra le anime appannate
da un odio che fomenta
e da un vento che violenta.

Sento parole sognanti,
razziate, svuotate e sputate,
come pietre ardenti,
da una gola che non trema,
infida e blasfema,
contro genti intorpidite,
perse, profane, indolenti.

Vedo sotto cieli tersi
Occhi vuoti e menti brulle 
e un uomo, senza rimorsi,
che irride pazienti folle,
malate e indifferenti,
presenti o assenti
puttane, pronte a spogliarsi.
                                                               

8 gen 2019


 ******

La Storia eterna

Una musica che crea atmosfere di altri tempi, una storia che si ripete all'infinito e un Uomo che, dalla storia, non vuole imparare. Cambiano le mode, i suoni e il tempo corre sempre più veloce, mentre la sensazione di benessere e di potenza aumenta insieme all'illusione di vivere in un lusso che non c'è. E in fondo si può vivere bene, basta adeguarsi all'andazzo delle cose, al sistema che gira come sempre. Basta non pretendere che le regole della società e dell'economia  debbano essere funzionali all'uomo - quello che nessuno ricorda per nome - e accettare che una idea di Giustizia semplice, alla portata di tutti, ovvia e legittima, debba essere prima ritenuta "legale" da chi governa e solo dopo classificata "normale", valida per tutti, come la buona educazione o la morale. Ma la legge, si sa, solo raramente incontra la Giustizia sulla sua strada e spesso nemmeno la saluta.

Questa è una storia antica,
di quando il lavoro
si chiamava fatica
e il pane nero era più duro.

Pare che allora, ma anche adesso,
c’era chi faceva il furbo,
c’era chi si rosicava l’osso,
c’era chi arraffava con garbo,
Chi rubava a più non posso
e chi pensava era un disturbo.

Pare pure, che adesso come allora,
c’è chi ciurla e chi straparla
chi sbeffeggia e chi s’accora,
c’è chi piange e chi lo burla,
c’è chi non capisce ancora,
c’è chi tace e chi soffoca le urla.

Questa è la storia amara
Di chi ascolta e non intende,
di chi scorda e non impara,
di chi illude e poi fraintende,
di chi infanga e fa cagnara,
di chi offende e poi pretende.

Questa è la storia eterna
Quando tutto sembra normale,
quando il senno non governa
e legittimo è solo chi è legale.

3 dic. 2019

******


A volte le parole ci inducono a dover riflettere su argomenti che mai avremmo pensato di poter mettere in discussione. E’ la vita, o meglio il sistema di vita, che ci siamo inconsciamente scelti, che ci porta a dover riconoscere che certi atteggiamenti, certi comportamenti, certe idee –considerate finora inviolabili – vengono ogni giorno messe in dubbio e bisogna difenderle per non perdere quelli che abbiamo sempre creduto esseri i nostri diritti. Diritti che vengono chiamati disinvoltamente privilegi. Paesi sprofondati casualmente e senza responsabilità della loro gente in uno stato di crisi, di violenza, di guerra e di migrazioni forzate hanno perso il proprio diritto di vivere e persone che ancora riescono a vivere, all’improvviso, hanno perso il diritto di vivere in pace. Resta solo il sempre più raro e prezioso “attimo fuggente” che non possiamo permetterci di vivere di sfuggita.

Scaldati sotto questo sole accecante
Inebriati del profumo dei fiori
E goditeli i tuoi giorni migliori.
Chiudi gli occhi e non pensare a niente.

Vivi in pace il tuo momento
è un piacere raro e prezioso,
è effimero, fugace e radioso
quanto una stella nel firmamento.

Che sia regalato, concesso o rubato,
Ogni momento di grazia dura
quanto un respiro d’aria pura,
quanto un verso dimenticato.

E in quella vita dolce e audace,
il sacro si mischia col profano
e si gioca tutto in una sola mano.
Anche il diritto di vivere in pace.

27 ott. 2019

*******

L’Oggi di ieri

 
Magritte - Gli amanti senza volto
Quando il tempo scrosta il presente,
pesca profondo nel mare dei ricordi,
e scolora poco a poco dalla mente
i volti, le ansie, i rossori e gli sguardi,
dell’età più fulgida e sfuggente.

Sfuma gli attimi, le intese e le parole,
raggira, inganna e confonde
l’anima, che si fa più debole,
che si sorprende, e non comprende.

Ma appena il venticello frizzante
della vita sospira e tira il fiato,
il tempo vissuto diventa un istante
e l’oggi di ieri si scopre passato.

5 ott. 2019
 *******

Voce stridente

Si parla tanto del caldo estremo, dei ghiacciai che si sciolgono, del mare che muore, degli uragani e delle tempeste improvvise, ma è colpa del clima che sta cambiando e dell’inquinamento. Proteste, manifestazioni, promesse e tanti pannicelli caldi. Tutti sanno che si deve fare qualcosa, ma costa troppo cambiare stile di vita e nel momento culminante, ci si distrae si guarda altrove. L'uomo è troppo egocentrico e uso alle sue comodità, ai piccoli e spesso inutili agi, a vivere cioè come se certe abitudini di oggi, consolidate solo negli ultimi decenni, fossero comportamenti naturali, spontanei, irrinunciabili e dovuti all'uomo, in virtù della sua capacità di prendersi sempre quello che ha sempre voluto. E non importa se l'uomo sta consumando e distruggendo per abitudine e non per necessità. E non importa nemmeno se sta consumando risorse che non appartengono né al genere umano, né al suo presente. Peccato che la memoria sia sempre più corta e che il passato prossimo sembri sempre più remoto, mentre l'uomo smargiasso, rozzo,arrogante,  pallido e gonfio, che non lascerà nessuna traccia di sé, crede di poter parlare  alla pari, o di poter proteggere, una Natura apparentemente fragile, ma eterna e eternamente trionfante.

Sospiro di un attimo e di un anno,
raggio di luce, tempo del suono,
dello splendore e dell’inganno.

Sfarzo e miserie di un trono,
che manda e decide impunito,
che offende, che infanga, e che pretende
un cielo sereno e un mare mansueto.

Mentre affogano, orfane tra le onde,
le illusioni mortali di un oggi fugace,
smargiasso, rozzo e arrogante
che, pallido e gonfio, si compiace

e ascolta la sua voce stridente
che si erge alla pari e senza paura,
nel tempo infinito dell’attimo fuggente,

confuso nel grembo di una Natura
fragile ma eterna, prodiga e trionfante.


28 set. 2019

*******
Segni dell'Anima

Uno sconosciuto ci guarda con occhi imploranti e noi ci giriamo dall’altra parte, facendo finta di non vedere perché abbiamo altro da fare, perché non ci conviene perdere tempo per soccorrere un estraneo.
Certe cose si fanno, senza pensare, solo perché vanno fatte, poi avremo tutto il tempo necessario per pensare se abbiamo fatto il bene o fatto il male, ma quando c’è una voce che ci dice DEVI, non c’è tempo da perdere: si va. E’ la coscienza che ci parla e non accetta ragioni, è l’anima che dice cosa dobbiamo fare, è l’istinto che ci chiede di difendere qualcosa di vago ma reale, qualcosa che non è chiaro ma che si sente e non si può ignorare.
Come uomo, o come animale, questo anelito dello spirito deve essere rispettato, perché rappresenta la parte più profonda dell’essere e quando il dovere o il rispetto della legge ci impone di non seguire questo stato di ansia, significa che la ragione vuole farci ignorare le regole alla base della vita.

Significa che ci chiede di ignorare una implorazione di aiuto, di non rispettare i valori più profondi, quelli che chiamiamo sentimenti. Solo per il fatto che non ci conviene.

Certe cose si fanno

perché si deve fare
quello che dice l’anima,
senza pensare.

Senza pensare
Come stillano le lacrime,
che il petto non reprime,
ferme, dolci, agre, tremanti,
su gote afflitte e su gote sognanti.

Certe cose si fanno
Perché la coscienza
Chiede e paga più del senno,
o degli ordini o della convenienza.

Senza pensare
Se è bene o se è male
Se è vago o se è reale.
Si deve e si deve fare.

Scuse, rancori o pudori
Leggi, fede o bisogno
Non pesano quanto il segno
Dei pegni e dei valori

Dell’essenza della vita.
Abbassali gli occhi al tormento,
e al dolore, scorda pure il sentimento
Ma l’anima si agita, smarrita.

17 sett. 2019

Lo Straniero

Lo stato di disagio del comunicare tra le generazioni che diventano, ogni giorno, sempre più ravvicinate e il nuovo che si fa vecchio, ancora in germoglio. Mentre non cambia l'atteggiamento di chi crede di aver maturato una dovuta considerazione, per ciò che è e per ciò che è stato, e il suo tentativo di trasmettere la propria esperienza, diventa solo un esercizio dialettico, incomprensibile, oltre che superfluo, per chi vive ormai sulla base di valori e canoni differenti da quelli che erano attuali fino a pochi istanti fa.

Se era un sogno, non l’ho mai saputo,
Era un vecchio e dava l’impressione
Di sapere che io l’avrei ascoltato.

Parlava con tutta la passione
Di chi rivela il suo sentiero
e racconta il fascino e l’incanto
della scoperta e del suo pensiero,

Di chi guarda lontano e parla tanto,
con voce chiara e netta ma lieve
come un fiocco che volteggia 
in cielo e si confonde nella neve.

Voce remota, amica e saggia
e parole traslate da un ignoto
passato, scordato e confuso
in un oggi che appare sfocato

all’occhio appena socchiuso
del vecchio che si crede nocchiero,
ma io lo sento parlare straniero.


25 agosto 2019

Volevo solo essere felice

Eppure sarebbe bastato fermarsi, cogliere un fiore e non farsi trascinare dalla folla che corre, corre sempre, e non si chiede mai dove sta correndo.
Sarebbe bastato comprendere o trovare il tempo per goderci, quanto di più bello era nato in noi o che ci ha solo sfiorato, per essere felici. Per questo, solo per questo, rimpiangeremo di non essere stati felici. Ci è sempre mancato molto poco, qualche volta distratti dalla frenesia di vivere, altre volte dal dovere, dalle regole, dalla pigrizia, dall'egoismo. Ogni volta ci siamo detti che non era ancora il momento giusto per fermarci e vivere. Ogni volta ci siamo ripetuti che avevamo qualcosa di più urgente da fare. Così ci siamo persi l'innocenza, la curiosità e la poesia del bambino che vuole scoprire un tesoro, che vuole compiere grandi imprese e che vuole conoscere i grandi amori.
Un bambino che, da grande, voleva solo essere felice.

Volevo sentire il sapore
Del fiore che sboccia,
e il piacere dell’istante.
Volevo sentirmi svegliare
dal tocco della goccia,
Che goccia insolente.
Volevo farmi stupire
Dalla notte che abbraccia
Il primo raggio di sole lucente.

Volevo sognare
la rosa che si fa più rosa.
Volevo scoprire il bagliore
della gemma più generosa,
Volevo lasciarmi illuminare
Dall'amore in un'ombra soffusa.

Volevo un sole splendente,
poi una tenebra accecante
ha avvolto promesse e tesori
in un velo di sospiri e di amori
sfocati in un giorno senza luce.
Io volevo solo essere felice.


4 agosto 2019

Impronte

Considerazioni sui tanti soloni che appaiono tutti i giorni in televisione e che pretendono di spiegare come funziona il mondo. Uomini piccoli e donne che li imitano, anche se non hanno titoli per esser presi ad esempio. Persone che imparano a memoria la lezione che devono assorbire per passare ad altri lo stesso messaggio di cui, loro stessi, non ne intendono né il significato, né il motivo per cui lo stanno riportando.  Persone che ripetono mille volte le stesse parole e le usano in modo improprio, come armi che sembrano pietre preziose e che invece rivelano tutto il loro potenziale malvagio solo quando è troppo tardi per renderle inoffensive. Persone abituate a obbedire senza avere il coraggio di fare le domande che contano e che poggiano la loro fede su elementi tanto friabili, quanto un’impronta lasciata sulla riva del mare.

Non servono tante parole,
Per insegnare bene, basta
far bene quel che si vuole
che nella coscienza resta.

Di parole ne servono molte
Se credi ma non vuoi confronto.
Se parli e dici, tante volte,
parole di cui non sei convinto.  
    
Di parole ne servono molte
Se addestri ad aver fede
E insegni, frasi fatte e scelte,
a chi impara e non si chiede

se la tua impronta sulla spiaggia
regge al vento e alla mareggia.


20 lug. 2019

Un Sussurro

Comportati così, Lucilio mio: rivendica i tuoi diritti su te stesso, e il tempo che finora ti veniva portato via o ti veniva rubato o ti sfuggiva di mano, trattienilo e custodiscilo. Convinciti che le cose stanno proprio così come ti scrivo: certi momenti ci vengono strappati via, altri ci vengono sottratti furtivamente e altri ci sfuggono senza che ce ne accorgiamo.
Tuttavia, la perdita più vergognosa è quella che avviene per nostra negligenza. E se vorrai fare attenzione, comprenderai che gran parte della vita se ne vola via nel fare il male, la maggior parte nel non fare nulla, tutta la vita nel disperdersi in altre cose estranee al vero senso della vita.
– (SENECA, Lettere a Lucilio - Incipit - Traduz. Monica Natali)


Quando mi dici che non vedi l’ora,
mi sembra che il tempo tu lo bruci,
mi sembra che tu cerchi tra le luci
quell’ombra scura che t’addolora.

Il tempo è una foglia delicata e lieve,
che cambia colore ogni momento,
che senti passare e volar via col vento.

E’ una fonte dove chi passa, beve
un’acqua bella, viva e dissetante
che scorre via, per chi non s’accontenta,
per chi non la raccoglie nell’istante,
che zampilla fresca, maestosa e lenta.

Il tempo sguiscia e sfugge di mano,
se non avverti il suo sussurro,
se non afferri la ruota del suo carro.

Tienilo stretto o la vita scorre invano,
e troppi momenti strappati e persi,
rubati o sottratti con l’inganno,
voleranno via e si scorderanno,
come le parole di tanti versi.

15 lug. 2019

La Cicala e la Formica

Erano corte e fredde le giornate
e mentre la formica sgranocchiava
le provviste della scorsa estate,

la cicala tremava come una foglia
Aveva freddo e non cantava
Non perché non ne avesse voglia,
ma per la fame che la tormentava.

“Avete un fiore in più o una corolla?”
Disse la cicala imbarazzata e intirizzita
“Chi d’estate canta, d’inverno balla!”
Rispose l'avara formica inviperita.

Sgranocchiava e pensava al futuro
Ma non metteva in conto – la formica –
il piacere di fare un piacere a un’amica

e non conosceva la melodia e il canto puro
dell’arte e del lavoro che si fa e si regala,
come quando canta, d’estate, la cicala.

14 lug. 2019 

Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020


******

Sarai Madre

Non la conosci ancora l’ora
Che confessa e che comprende
Quell’ amore che offre e non pretende
che assapora e s’addolora,

Che pensa, che passa e ripassa
che resiste, che pena, che dipende,
che sopporta, che attende e  si arrende
per quell’ora di gloria riflessa.

Attendi l’ora del figlio e speri
Di incrociare il suo sguardo
svagato, cieco o sordo,
e distratto da tanti pensieri

del suo ieri e del suo oggi. Splendente
nell’aureola di luce che incanta
quella madre che si tormenta
per un figlio magico e assente.

Sarai madre forte e coraggiosa,
superba e altera, davanti al mondo
Sarai madre incerta e ansiosa
Dentro il tuo animo più profondo.                     9 lug. 019
(tratto da: Quante Storie per Beatrice)


Le Uova d’Oro


Una contadina aveva una Gallina,
che le lasciava ogni mattina
Nel pollaio un uovo d’oro.

Pensò la contadina:
Un uovo d’oro è solo un assaggio,
certo sarebbe maggior vantaggio
godermi per intero tutto il tesoro.

Le tira il collo, le apre il fianco
E scopre che l’ovo d’oro, la gallina
Lo fa come come quelle che lo fan bianco.

Così scoprì l’ingorda contadina
Che la fortuna vale poco
E, se chi gli tocca non sta al gioco,
Ci rimette sia l’ovo che la gallina.

Questa infatti è la morale:
“Nulla stringe chi troppo vuole”

lug. 2019

Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020

 La Volpe e l'Uva


Aveva una gran fame e tanta sete
una volpe stanca e arcigna
che passando per la vigna.
Si fermò al fresco di una bella vite.

Poi notò con gran meraviglia
dei grappoli d’uva vermiglia.
Sembrava matura al punto giusto
E ne avrebbe fatto un pasto di gusto.

Guardò bene i graspi e il pergolato,
fece qualche salto e perse il fiato,
poi mormorò: “E’ troppo acerba”
e se ne andò, fiera e superba.


lug. 2019

Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020

Guarda laggiù


Parole che non dirò mai a quella bambina non ancora nata, perché forse avrò paura di farle del male, insegnandole che il mondo ed il pensiero non hanno confini, perché la vita è troppo legata ai fatti materiali del nostro oggi, e non le sarà permesso di volare in un cielo dove i Sogni e la Libertà dobbiamo immaginarceli solo in bianco e nero.



Guarda laggiù

e dimmi cosa vedi.

No guarda più lontano,

guarda fin dove la vista

ti si confonde

e la luce oscura gli occhi.



Guarda laggiù
dove il cuore e la mente
non trovano frontiere
e vola con la fantasia.
E cerca, oltre il pensiero
e le parole conosciute.

Cerca il tuo sogno,
sogna il tuo mondo
e, nei tuoi castelli in aria,
mettici anche le chimere
e disegnaci le illusioni.
Non aver paura e vola.

Vola fin dove la verità
La vedi dall'altra parte.
Laggiù tra colori splendenti
quello che ti sembrava
la realtà più vera si scolora.
Laggiù il cielo è trasparente.

Vedrai una porta aperta
dove la luce è luce pura,
dove  non suonano vuote
le parole, e dove
il pensiero saprà volare.
Ecco, laggiù sta la tua libertà.
                                     
6 giugno 2019
Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020



Nota d'amore

Il piacere dell'attesa, quella dei tempi di una nota e di una melodia che con le loro esitazioni sanno farci sognare, come la trepidazione per il primo incontro e le promesse e l'eccitazione che ci accompagnano per mano fino al momento che sentiamo di vivere nel nostro vero mondo. Un attimo ideale, l'immagine irreale di un sogno, un tesoro nascosto in fondo all'anima.


Batte il tempo e il tasto
attende paziente
la nota del violino.
Una voce da lontano

Freme e attende
L’istante giusto
del tono che infonde

l’ansia e il gusto
di un’eco rapita,
da un tenero amante

che sfiora l’amata
delicato e tremante
nel momento beato
dell’attimo sognato.


29 maggio 2019


Dormiveglia


Nelle culture più antiche, quando l'uomo credeva nell'influenza degli spiriti, li onorava e li temeva, esisteva un vero culto per i momenti del trapasso da uno stadio all'altro della vita, della nascita, dell'iniziazione, dei momenti di estasi e della premorte. In quei pochi attimi si poteva intuire qualcosa di un mondo ignoto alla mente dell'uomo che però, pur con tutte le sue incognite, lo ha sempre attratto e sedotto. Il risveglio è uno di quei momenti di passaggio in cui il sonno non è ancora terminato e la coscienza non è ancora sveglia. La porta è solo semiaperta, ma si riesce a intravedere qualche immagine di una vita, inventata o esistita in un passato atavico o reale, che però raramente si riesce a mettere bene a fuoco e a ricordare dopo il risveglio. Resta solo una sensazione di impotenza, per essere arrivati a comprendere qualcosa in più di noi stessi, ma di non saperlo riconoscere. 
Mentre il corpo ancora
Non comprende e non risponde,
Svagata la mente ignora,
quel raggio e quel barbaglio
che sfavilla nel risveglio.
Lampo vago e incantato,
iride tra sogno passato
e attimo, ignaro del presente.
Porta aperta solo nell'istante
Che una memoria, lontana
E smarrita, si affaccia appena.
Poi un gioco arrogante
S’impone sulla mente
E sbatte la porta violento
Sul sogno dominato e vinto.



26 maggio 2019
Il Dono


Una nuova vita è sempre un dono che ci viene fatto senza consapevolezza, ma ci reca sempre emozioni e gioie. L'attesa di quel momento riesce a infondere, in chiunque ne sia partecipe tanta energia e voglia di aprire il cuore alla speranza che il futuro sia veramente quello che si era immaginato da ragazzi e che quel poco che faticosamente si è imparato, troppo tardi, dalla vita possa servire almeno ai figli perché abbiano una vita più semplice della nostra e non ripetano gli stessi eterni errori del nostro passato.

Chissà se un giorno
ricambierò il tuo dono.
Chissà, se nel tuo volto amato,
troverò il segno del ritorno
dell’eco, e l’armonia e il suono
di un sogno già sognato.

Chissà se il tuo alito di vita
avrà il sapore della fantasia,
Se il tuo sguardo sarà felice,
Se la strada sarà in salita,
Se avrai il piacere dell’utopia,
E se il tuo spirito sarà audace.

Chissà se vedrai il mondo
Con gli occhi del mio domani,
E se, nei tuoi occhi sereni,
scorgerò il riflesso vagabondo
che scintilla da tempi lontani
tra ombre di luci e di baleni.   
           
Quando, ti guarderò fiero
e mi sarà dolce il tuo pensiero,
allora, il tuo dono avrò ripagato.


Un giorno di luglio 2019


Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020

Cercavo un sorriso


Chiuse nei propri pensieri, le persone passano senza guardare e senza vedere che intorno a sé esiste una comunità, che esistono altre persone. Altre ersone che, a volte, soffrono per una mancanza di attenzione anche solo formale. Un "buongiorno" costa molto poco e un sorriso può mettere di buon umore anche chi, senza pensarci, ne accenna uno, solo per esprimere una propria empatia che, pur se ben nascosta, di tanto in tanto prova ad affacciarsi. Ma forse si tratta solo di buona o mala educazione.



Cercavo un sorriso
Uno sguardo garbato  
Un segno d’intesa
Uno slancio sincero 

Un vezzo sul viso
Un gesto d’invito
Una parola sottesa
Un animo leggero.

Cercavo un sorriso
Di un volto cortese
Lo cercavo tra gente

Che non vede, non sente,
indifferente, senza pretese,
e senza il gusto del sorriso.


15 aprile 2019

                   
Vorrei fare un patto


Il tempo sembra diventato una ossessione per tutti e nei rari momenti in cui ci si ritrova soli con se stessi, magari solo per pochi minuti  sempre più raramente troviamo qualcuno che guarda nel vuoto e prova a perdersi nei suoi pensieri.  E se lo troviamo ci rammarichiamo per lui e se possibile, andiamo a consolarlo. Di solito però vediamo gente che prende, dalla tasca interna della giacca o dalla borsetta, il suo telefonino e comincia a cercare, a scrivere, a mandare messaggi, a guardare un video o a giocare con i tasti, tanto per non sembrare che - in quei pochi minuti - qualcuno possa immaginare che sia una persona sola, esclusa dal mondo, che nessuno si sta occupando di lui. Così, anche pochi brevi momenti di pausa vengono riempiti e il tempo per chiudersi in se stessi, in riflessione, sembra tempo rubato al mondo che ci circonda, quel mondo che ci fa sentire bene solo se ci sentiamo importanti, come ci sembrano importanti tutti coloro che si comportano come noi, o come vorremmo sempre comportarci noi.

Vorrei fare un patto
con chi è smanioso
e vive distratto.
Con chi è serioso

e ha paura della noia.         
Con chi ha tanta fretta
e non si gode la gioia,
che cerca e che aspetta.

Vorrei fare un patto muto,     
solo un sorriso sincero,

nel piacere e nella quiete,
dell’oggi e del tempo vissuto,
mentre la brezza del pensiero
scopre e vive le ore più liete.

Vorrei fare un patto segreto,
dove il tempo non ha prezzo, 
dove il silenzio non è peccato
e sognare non è un imbarazzo.



27 marzo 2019

Il Vestito Nuovo
                                                          
Il vestito nuovo, marrone bruciato,  
tutto abbottonato fino al colletto.
A vent'anni mi sentivo forte e schietto
nel mio bel vestito marrone bruciato.

Camminavo leggero e sicuro
e cercavo la strada che porta
dalla via dell’oggi a quella del futuro.

Il cielo azzurro e la mente certa,
l’anima serena e il cuore in canto,
il passo fiero e lo sguardo contento.
Camminavo leggero e sicuro.

Sognavo e cercavo compiaciuto 
Il mio porto per il mondo venturo 
In un mare azzurro, appena increspato. 

Un porto che cercavamo in tanti,
mentre il pensiero, perso e scordato,
naufragava nel mare dei rimpianti.


23 marzo 2019

Rimpianti di quella generazione che credeva di poter cambiare il mondo, sicura di saper come abbattere gli ostacoli della vecchia società, troppo legata ai principi di un passato rigido e intollerante. Rimpianti di una generazione che ha creduto negli ideali e troppo forte della sua convinzione di essere nel giusto, e che il giusto fosse un valore assoluto e incontrastabile, che non ha creduto di doversi difendere.
Una generazione di sognatori - almeno quelli che non si non fatti strumentalizzare -  che si è lasciata avviluppare in una rete invisibile e vischiosa che è riuscita a confondere le acque e a far dimenticare il vero significato di un pensiero di bellezza e di ricchezza dello spirito che, improvvisamente, si è rivelato essere ormai solo un rimpianto del tempo in cui si era sicuri che oggi sarebbe sempre stato "più di ieri e meno di domani".


*******
Disincanto



Io non temo il momento
Che mette l’affanno,
Quando pigro e lento
L’olezzo dell’inganno

Ridesta e molesta
Una mente intorpidita
E spersa, nell'ora guasta
Che consuma la vita.

Io non temo il momento
Che sfugge ragione,
Legge, logica e tormento,
e si perde nell'emozione

Che rischiara appena
L’ombra che ammanta
Una donna in catena
E una fiamma ormai spenta.

Io ho paura del momento
Che il sole appare nascosto
A occhi che, senza rimpianto,
Vivono nel buio più pesto   
e scorgono solo da vicino
l’ardore fioco di un lumicino.

26 Feb. 2019

Quando ci capita di imbatterci in uno scritto che si faceva domande sull'etica e sulla morale di un’epoca lontana e vediamo che i dubbi e le incertezze di allora, sono le stesse di oggi, ci viene più facile prendere coscienza della piccolezza dell’essere umano e dell’importanza dell’ideale che, nella sua immaterialità, è l’unico lascito che sopravvive al breve momento della vita di un uomo, che ama confondere la forza della natura, dello spirito e dei sentimenti con il suo piccolo mondo e con le convenienze del momento. Siamo usi agire e pensare in uno spazio delimitato da norme, leggi e abitudini che rispettiamo perché sappiamo che la nostra società è fondata su principi di giustizia ed equità in cui, a prescindere, crediamo. Ma le cose cambiano e le stesse parole possono assumere un significato diverso, senza che ce ne accorgiamo, tanto siamo occupati a fare altro, mentre continuiamo a seguire le stesse norme, leggi e abitudini che però stanno perdendo la ragione di essere ancora alla base di una società che, strumentalmente e impercettibilmente, si sta trasformando in qualcosa di diverso. Se però ci liberiamo dagli orpelli e dai legacci che ci tengono fermi e fortemente ancorati al presente e guardiamo oltre, potremmo vedere che i nostri principi, il nostro ideale, resta vivo anche se lo troviamo in una donna in catene, che riconosciamo a fatica nelle tenebre della notte grazie alla flebile fiaccola, che continua a tenere alta, anche se - lontana da occhi distratti - può apparire spenta.

****
Quando la città retta a democrazia si ubriaca di libertà confondendola con la licenza, con l’aiuto di cattivi coppieri costretti a comprarsi l’immunità con dosi sempre massicce d’indulgenza verso ogni sorta di illegalità e di soperchieria; quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per potere continuare a vivere e ad ingrassare nel fango;  ...... (omissis) quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine; c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle? 

In un ambiente siffatto, in cui il maestro teme ed adula gli scolari e gli scolari non tengono in alcun conto i maestri; in cui tutto si mescola e si confonde; in cui chi comanda finge,  .... (omissis)  in cui i rapporti tra gli uni e gli altri sono regolati soltanto dalle reciproche convenienze nelle reciproche tolleranze; in cui la demagogia dell’uguaglianza rende impraticabile qualsiasi selezione, e costringe tutti a misurare il passo delle gambe su chi le ha più corte; in cui l’unico rimedio contro il favoritismo consiste nella molteplicità e moltiplicazione dei favori; in cui tutto è concesso a tutti in modo che tutti ne diventino complici; in un ambiente siffatto,  .... (omissis), puoi credere che il cittadino accorrerebbe a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell’autoritarismo? 

Ecco, secondo me, come nascono le dittature.   Esse hanno due madri. 

Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia e l’altra è la democrazia quando, per ingordigia di libertà e inettitudine dei capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. 

Allora la gente si separa da coloro cui fa la colpa di averla condotta a tale disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza che della dittatura è pronuba e levatrice. Così la democrazia muore: per abuso di se stessa, prima che nel sangue, nel ridicolo.


Atene 370 A.C. -  Platone – La Repubblica Cap. VIII
*******
Secondo me


Secondo me, la Libertà
Non spunta sorridente tra la gente,
Non sta bene in società 
E non s’asciuga mai la fronte.

La libertà è il sogno di una notte,
Il desiderio di un bambino,
Uno specchio che riflette
La luce fioca di un cerino.

Una luce che rischiara l’anima, 
Insieme a quel pensiero,
Che insolente ansima,
Maldestro e battagliero.

Secondo me, la Libertà
Aleggia, sincera e altera, 
Nasconde, pudìca, le nudità 
E mostra la sua faccia vera

Quando accarezza la mente
E s’accompagna al tempo
Senza tempo, di un amante
Che, nell’abbaglio di un lampo,

Intravede sulla strada
Un sentiero che scende,
Svolta, si confonde, degrada,
Poi risale lento e si confonde.

Scritta su una pagina bianca
Insieme a fantasia e verità,
quando la penna non arranca,
Svolazza sciolta e beata, la Libertà.

20 feb. 2019


Il commento che segue è tratto da

 "La Pagina Bianca" già pubblicato su questo Blog.
*******
Succede


Succede,

Succede quello che succede
Tu, ti rialzi in piedi
e nel buio intravedi
la strada che procede
e porta su, per la salita.

Succede che guardi lontano
E, nell'aria calda e luminosa,
Dalla vizza terra spinosa
Spunta il germoglio del grano
e rompe la zolla indurita.

Succede che il rosso del tramonto
Tentenna e si scolora  
Nelle vaghe tinte dell’aurora
E la notte svanisce nel momento
Che porta per mano la vita.


10 feb. 2019

Per difenderci dalle insidie e dalle prove che la vita ci sottopone ogni giorno, succede che dobbiamo darci un obiettivo da raggiungere, così per un certo periodo, concentriamo le nostre attenzioni su un solo punto messo bene a fuoco e trascuriamo, considerandolo minore per noi, ogni altro evento che succede.  Più ambizioso sarà stato l'obiettivo che ci siamo dati e più lungo sarà il tempo in cui resteremmo distratti, se non indifferenti, a quanto succede intorno a noi. Spesso è piacevole adagiarsi in questo stato di temporanea astrazione dal mondo  e quando il nostro obiettivo è a portata di mano, ci prendiamo una pausa per prolungare la nostra latitanza sociale, reale o psicologica che sia.
Ma la vita succede, malgrado noi, e le cose cambiano obbligandoci a prendere le nostre responsabilità a tutto tondo e decidendo per noi quale deve essere il nostro prossimo obiettivo.  In questo caso l'arrivo di una nuova vita rende necessario guardare al futuro con maggior coinvolgimento perché all'improvviso e con delicatezza, il nostro obiettivo temporale si è spostato in avanti, infondendoci - a nostra insaputa - nuovo vigore.


Tratto dal libro "Quante storie per Beatrice" ed. Porto Seguro , 2020


******
Solitudine


“Quando si evita a ogni costo di ritrovarsi soli, si rinuncia all'opportunità di provare la solitudine: quel sublime stato in cui è possibile raccogliere le proprie idee, meditare, riflettere, creare e, in ultima analisi, dare senso e sostanza alla comunicazione. Certo, chi non ne ha mai gustato il sapore non saprà mai ciò che ha perso, ha lasciato indietro, non saprà mai a cosa ha rinunciato.”  
Questa citazione di Zygmunt Bauman è un invito alla solitudine e vuole spiegare la bellezza dei momenti in cui si sceglie di restare soli e del sapersi raccogliere in riflessione, estraniandosi dal resto del mondo per conoscersi meglio e per cercare una sintesi nel rapporto con se stessi e con gli altri. Ma non è questa la solitudine a cui io, ora, voglio far riferimento. Io penso piuttosto a quel sentimento che accomuna le anime, all'amicizia, all'amore, alla passione o al trasporto che unisce le persone, quando entrano in sintonia e cominciano ad intendersi anche senza parlare. La solitudine di cui parlo è il sentire che quel sentimento può sfiorire, può affievolirsi e venir meno e parlo del momento in cui il dialogo di sempre diventa monologo. Anzi sembra che diventino più monologhi parlati in lingue diverse, pur se con molte assonanze comuni. Voglio raccontare di chi crede di vivere un legame amoroso, una relazione affettiva o crede di trovarsi in un contesto sociale di cui si sente profondamente partecipe e che all'improvviso si trova fuori tempo, fuori luogo e straniero dentro le mura della propria casa.


Cammino e non guardo.
Assòrto, quieto e lieto,
vagando mi perdo
nel pensiero più segreto.

Penso e vado lontano
dalle ombre e dal sole.
Penso e ti porto per mano
sulla strada delle mie favole.

Camminiamo tra la gente

E, nella pace e nell'incanto
del silenzio, i passi lievi
risuonano come il canto,
del giorno che tu sussurravi

le parole della mia mente.

Io ti stringevo più forte,
e mi godevo, tronfio e fiero
l’amore e il piacere della sorte
nel mostrarti al mondo intero.

2.2 2019 - La Candelora: Oggi piove e tira vento - dell'inverno semo dentro.     


Foto Verso il Sole di Francesco Cesari 


******
Autunno


I colori della natura si smorzano e, da violenti, sfumano nelle tinte pastello per accompagnare meglio i sentimenti, che diventano meno accesi ma più profondi. E' la stagione in cui si è più attenti a quelle piccole emozioni che in Primavera e in Estate avevamo trascurato, perché troppo accesi dalla smania di voler assaporare i gusti più forti e di gustarli tutti subito. Ora il tempo per la riflessione consente di apprezzare anche i piccoli turbamenti dei sensi, la commozione e i momenti di stupore per le persone e per le bellezze della natura. Di sentire quanto l'uomo sia sempre e solo un piccolo passaggio in una armonia infinita nella quale gioca, ma più spesso recita solamente, un ruolo che, per quanto considerato grande dai suoi contemporanei, si perderà sempre nello spazio infinito della relatività delle grandezze e del tempo.

Ecco che tutt’intorno
L’aria rinfresca e i colori,
delle foglie e dei fiori,
sfumano dal giorno
festoso dell’estate,
verso note più pacate,
verso l’ora del ritorno.

L’arancia sanguigna,
Dolce, amara e profumata.
L’aroma della frasca bagnata
Il gusto della castagna,
dei funghi, del bosco e della brace.
Il fuoco scoppietta vivace
E brinda ai rossi della vigna.

Gira la polenta nel paiolo
Gira lenta e si colora,
Gira, gira e gira ancora.
Mentre, tra le note di un assolo,
Sotto un cielo eterno e azzurro,
Tra un sospiro e un sussurro,
Muore e nasce un uomo solo.


21 gen. 2019
******
Sogni negati


Nel sogno i ricordi si confondono con la fantasia, con le speranze e con le illusioni, mentre le immagini del passato ci giungono stranamente nitide, benché filtrate, attraverso lo specchio del tempo. Ma quello specchio ormai e incrinato e le immagini riflesse sono frammentarie, sovrapposte, deformate e talvolta mistificatrici, ma pur se ingannevoli qualcosa della vera realtà sopravvive.












Per quel momento
Che guardando
Gli occhi tuoi rapiti

Ascoltavo il canto
Che veniva dal mondo
Dei sogni proibiti.

Per quel momento
Che l’arcano profondo
Svelava i tuoi segreti,

Perché mi tenevi avvinto
Nel tuo splendore e quando
Il senno e il corpo uniti

Sfogliavano il racconto
di un sogno che attendo
e ripeto nei sonni negati,
Ti dicevo grazie.


12 gen. 2019

*****

Le Vie del Giorno scordato


Solo in certi periodi della vita abbiamo la fortuna di poter sognare e in quelle notti non sappiamo mai cosa ci porterà a scoprire il nostro inconscio e difficilmente a comprendere veramente il messaggio che ci arriva da un mondo che ci attraversa senza concederci mai di immaginare in quali luoghi e in quale tempo intende spingerci.
Queste meravigliose sensazioni spesso scompaiono nel momento stesso del risveglio e ci lasciano solo un vago ricordo, qualche lampo che arriva da un passato vissuto, ma che, al tempo, non avevamo nemmeno notato o che forse, nel sogno, percepiamo alterato o esasperato nel bene e nel male.   Io ho sognato che insieme a delle persone molto intime del mio presente, ma senza volto, stavo camminando in un luogo che somigliava ad un Luna Park.  Si conversava, passando distrattamente tra gente sghignazzante in cerca di un qualche tipo di divertimento quando, all'improvviso mi sentii irrigidire e i miei occhi si riempirono dell'immagine nitidissima del volto di una donna che al suo solo apparire mi creò uno stato di imbarazzo, come se dovessi  nascondere qualcosa a lei, a me o agli altri.
Notai che vestiva abiti da antica matrona romana, mentre i suoi occhi erano truccatissimi ed i particolari del suo volto che mi apparivano chiarissimi, me la facevano sentire molto vicina. Restai a guardarla qualche secondo come intrappolato in un tempo che mi sembrava troppo lontano e le sorrisi. Mi resi conto allora di essermi imbattuto in un set cinematografico, dove lei impersonava il ruolo di una nobile straniera che funge-va da interprete per l'attrice che era la protagonista del film e che doveva essere di un rango sociale equivalente al suo. Sedevano accanto l'una all'altra, ma la seconda mi appariva sfocata. Terminata di girare la scena, lei con il suo sorriso più affascinante si volse verso di me e io, in quello stesso momento, mi sentii strappare da quella realtà per essere riportato nel mio mondo. Assonnato, intrigato e deluso ma anche lusingato e piacevolmente turbato.


Quando mi accompagno,
nella notte, col sogno
e la mente mia si confonde,
come foglie, vento e fronde

L’oggi di ieri s’accosta
all'anima in tempesta
che s’agita, smania, si perde
e cerca la pace, nel verde

dei prati e del cielo azzurro.
Poi con la memoria percorro
Le vie del giorno scordato,
che appare limpido e svelato,

solo da quel volto lucente.
Non più sfocato ma palpitante.

19 dic. 2018


*******
La Giostra  

Gira la giostra
Chi scende e chi sale
chi ci gode e chi sta male
chi si mette in bella mostra

Chi s’è ben accomodato
Chi smaniava e s’era illuso
Chi ha paura e sta nervoso
Chi sospira preoccupato

Chi ride a perdifiato,
Chi fa il muso per dispetto
Chi si vanta e fa il distratto
E chi piange sconsolato ….

Altro giro della giostra
c’è chi è sceso e chi è salito
c’è chi canta e chi è suonato
mentre suona quell’orchestra

Che gira e rigira è sempre la stessa
e il tempo si batte con la grancassa.


15 dic. 2018
*******
Se non dormi


Se non dormi 
Foto di F. Cesari - Long Island City
Non aver paura
Del buio della notte
O dei miseri pensieri              

Se non dormi
Pensa alla bellezza pura
e alle parole schiette
di spiriti sinceri

che sfiori e che non fermi,
quando la mente trascura
umori e cose dette
per bagliori più leggeri.

Se non dormi
Pensa all’avventura
a colori, a fantasie e alle lotte
sperse tra i sogni di ieri  


3 dic. 2018           
*****

Il Buio lucente




Non so se queste parole arriveranno all'animo di qualche lettore, so però che mi hanno dato accesso al piacere della libertà. Sono arrivate da sole e prepotentemente hanno guidato il gioco del pensiero, riempiendo una pagina bianca che doveva contenere altre parole, parole che ricordavano una sensazione appena vissuta nel sogno.
Recentemente ho perso una catenina d'oro che mi aveva accompagnato per tanti anni e all'improvviso, di notte, mi è tornata in mente, lasciandomi con un gran vuoto dentro, come se con la catenina fossero andati perduti anche tutti i ricordi e i momenti vissuti insieme.
Quando ho cominciato a raccontare, le parole hanno preso il sopravvento sul pensiero e mi hanno condotto altrove, in una riflessione che alla fine ha appena sfiorato le emozioni, i valori ed il calore della catenina perduta.


Il pensiero che, la notte, si fa scuro, 
Contorto, esagerato, opprimente,
E’ despota e padrone della mente,
È assoluto, è lampante e sicuro.

Nudo davanti a un mondo grave,
Inerme cedo impotente al peso,
Di un sogno abietto e odioso,
Alle angosce più arcane e ignave.

Cedo, assoggettato e vinto,
Le armi del senno e del pensiero
Al fardello di un istinto fiero,

All'eterno e vizioso racconto
Della luce oscura nel giorno felice
E del buio lucente nella notte atroce.


24 ott. 2018

*****

L’Oro Azzurro 


Quel breve rapimento che viviamo quando ci perdiamo nei nostri ricordi ci permette di allontanarci dal quotidiano e dal mondo reale per immergerci nel  sogno e nel possibile. Ci lascia credere che il cielo azzurro illuminato dai raggi d’oro del sole non verrà mai turbato dal passaggio di una nuvola nera e che la notte non verrà mai. Poi all'improvviso tutto svanisce e ci ritroviamo a disagio, fuori luogo e fuori tempo.  Estraniati dal presente.




Meglio non frequentarli i ricordi 
E lasciarli in fondo al cassetto
Pieno di niente e vuoto di tutto
E non pensare se oggi è tardi.

Meglio assopiti che vivi e desti,
Certi pensieri son troppo sinceri,
E certi splendori son desideri
Dei momenti di ieri e dei fasti

Vissuti e riflessi del passato,
Che lascia il sapore del mare
E del cielo nel mondo incantato

Che passa davanti a occhi sognanti
Persi nell'oro azzurro e solare
Del tempo e dei momenti lucenti.


27 sett. 2018


 *****

Il giardino del bosco

Avrei voluto intitolare questi versi “saudade”, perché nel rileggerli mi è sembrato di sentire un velo di amarezza, mentre era mia intenzione di perdermi solo nel senso di dolcezza in cui si resta avvolti, quando ci tornano alla mente delle sensazioni vissute senza averle comprese appieno. E’ un misto di sentimenti che amano confondersi e che ci assale ogniqualvolta che la voglia del ricordo arriva, mentre noi siamo ancora storditi in una vaga fase di dormiveglia.

C’era un giardino
In mezzo al bosco,
E il gelsomino
Sapeva di fresco.

Fresco come l’odore
Delicato del fiore.
Vivo come lo sguardo
Fugace nel ricordo
Di un sogno svanito.

Di un amore svelato

Sul verde del prato
Del bel giardino
Del tempo passato,
Del bosco e del gelsomino.
            
              16 sett. 2018

**    *****

L’allegra magia




Come in un sogno rivive il momento della prima volta che siamo usciti sottobraccio con la donna amata. Quel sentimento misto di orgoglio nell’esibire Lei al nostro fianco e di confusione nella mente nel pensare di poter essere amato da un essere tanto prezioso. Ma il volto della donna che vive ancora nella nostra mente ha dei lineamenti vaghi, e confondiamo Lei con il tempo in cui vivevamo la nostra stagione dell’allegra magia.


Lo sguardo alto e fiero.
Ti camminavo accanto     
Ammaliato e intanto
Godevo del mio vanto.

Il tuo alito leggero
L’aria fresca del mattino.
L’accordo di un violino.

Stagione dell’allegra magia,
Del canto e della melodia
Che batteva e batte nel petto.

Passano i giorni,
Io sospiro e aspetto
Ma tu non ritorni.

Stagione dell’allegra magia.



7 sett. 2018


*****
Un Luccicone Incerto



Un luccicone incerto    
sul volto di mio padre,
mi ricordo,
e il più triste sguardo,
sperso, lontano nel deserto.

Pupille, vive e leggiadre
si affacciavano dalla mente,
già vinte e sconsolate.
E l’occhio, consumato e assente,
velava i segni dell’ore passate.

Memoria ladra, che cancelli
nella nebbia di un tramonto
tutto il gusto del racconto,
dell’uomo e dei giorni belli.


7 agosto 2018

Perché devo ricordare questo padre, e non quello che fu, quando era giovane, vivo e forte?
Perché le ultime immagini di un uomo devono essere tanto violente da annebbiare la forza del ricordo e dei momenti che svaniscono nell'aria, insieme alla vita?
Perché i colori sgargianti e la ricchezza della memoria ci devono apparire sfocati al cospetto delle miserie di un uomo che volge al tramonto?


*****



Insieme


Chiudi gli occhi, non pensare                 
E cerca nel tuo cielo azzurro  
Quell’attimo che rincorro
e sogno nel tempo più solare.

Chiudi gli occhi e ascolta,
Con l’anima e la fantasia,
Il suono e l’eco della melodia
Che ti carezza, come la volta

Che sorridevi, mentre dormivi.
Vola sui tuoi momenti lievi
E perditi tra le note inquiete   

Del tempo che freme e geme
Di musiche tristi e liete
Di emozioni vissute insieme.


14 lug. 2018


Le sensazioni e l'emozione che prova ciascuno di noi nell'ascoltare la Musica, quella che prima ci coinvolge e ci trascina fuori dal mondo reale e poi ci lascia volare nella realtà della nostra fantasia, è un sentimento irrazionale e incontrollabile. 
E' uno stato di estasi, di onnipotenza o di abbandono che dura fino al momento in cui la Musica finisce e allora ci risvegliamo dal sogno, come storditi e ci sentiamo vicini a chi, con noi, ha vissuto le stesse sensazioni, le stesse emozioni. Seduti in poltrona accanto a noi o dall'altro lato del mondo o in un tempo già passato o che verrà. Insieme. 


*****
L'Allegra Magia


Lo sguardo alto e fiero.
Ti camminavo accanto
Ammaliato e intanto
Godevo del mio vanto.

Il tuo alito leggero
L’aria fresca del mattino.
L’accordo di un violino.

Stagione dell’allegra magia,
Del canto e della melodia
Che batteva e batte nel petto

Passano i giorni,
Io sospiro e aspetto
Ma tu non ritorni.
Stagione dell’allegra magia.

7 sett. 2018
Come in un sogno rivive il momento della prima volta che siamo usciti sottobraccio con la donna amata. Quel sentimento misto di orgoglio nell’esibire Lei al nostro fianco e di confusione nella mente nel pensare di poter essere amato da un essere tanto prezioso. Ma il volto della donna che vive ancora nella nostra mente ha dei lineamenti vaghi, e confondiamo Lei con il tempo in cui vivevamo la nostra stagione dell’allegra magia.
*****
L'Ossessione



Fermo, immobile, eterno    
aspetta un altro giorno
e la luce lenta sfocare
nelle brume del mare.

Sbiadisce il ricordo
nel bagliore di un lampo
e, nel mare senza tempo,
affoga cieco e sordo.

Regna l’uomo sulla terra
come l’onda solca il mare.
Fa l’amore e fa la guerra
poi svanisce, poi riappare.

Ossessionante, insolente,
molestamente martellante,
esistente solo l’istante,
vissuto nel suo presente ...
                                                           
3 lug. 2018

Quest'uomo egocentrico, egoista e protagonista in un mondo nel quale occupa uno spazio infinitesimale - dove è identificabile con gran fatica e che si affanna alla ricerca di un progresso artefatto, destabilizzante e temporale - ha perso di vista la potenza concreta della natura, del tempo e della storia con cui pretende di confrontarsi alla pari.  Ossessionato dal timore di non sapersi dimostrare ogni volta padrone di quel mondo che occupa, casualmente, di passaggio, senza rendersi conto di essere solo uno dei tanti ospiti che presto partiranno senza lasciare segni. Forse quegli uomini di altri tempi che veneravano la dea Terra erano già i primi eredi inconsapevoli di una umanità poco umile e troppo arrogante, ma capace di annientarsi per la propria miopia. Proprio come la natura che ci mostra il volo di stormi di uccelli. Esseri che si alzano in volo quando sentono un segnale che arriva da qualcuno o da qualcosa, che seguono il flusso senza farsi domande e vanno dove li porta la corrente.
Si muovono flessuosi, sinuosi, avanzano e si rincorrono formano figure che scompongono e ricreano subito dopo in uno spazio differente ed in un tempo appena differito. Poi scompaiono per tornare alla stessa ora di una certa stagione della loro vita. Interpreti e protagonisti di un evento che non conoscono e che non comprendono perché più grande di loro, del loro intelletto, delle loro forze e del loro tempo terreno.  

*****  

Mi chiedo e non rispondo

Mi chiedo e non rispondo  

se è fortuna o se è peccato,
se è virtù, se è colpa o fato,
che decide dove e quando.

Chi decide a questo mondo,
dove sarà la terra del pianto
o chi vivrà gretto o santo?
Mi chiedo e non comprendo.

Sarà giusta questa triste terra,
serva delle leggi e della guerra,
che porta il peso e paga il fio,
di una miseria troppo grande?

Certe volte cerco un Dio
Ma se chiedo, non risponde.


17 mag. 2018

Forse invecchiando sto cominciando a credere alla fortuna, o forse mi rendo conto che non c'è nessun merito a vivere una vita qualsiasi, con i suoi alti e i bassi, pur se con tanti momenti di sconforto e poche soddisfazioni.  Forse incomincio a dare il giusto valore alla vita. Una vita normale, insomma . quella a cui tutti dovrebbero poter aspirare - sembra essere ormai un dono prezioso, se appena si voltano gli occhi dall'altra parte. 
A volte provo quasi un senso di colpa, perché io mi trovo - non certo per scelta o per meriti - da questa parte, dalla parte fortunata. Mentre ci sono tanti "loro" che sono nati o sono capitati dall'altra parte, in mezzo ad un'inferno dove ormai niente è più normale, dove la vita non è normale.
Come se una semplice vita "vivibile" sia una fortuna che può capitare solo a chi nasce dalla parte "giusta" del mondo, quella parte che - in un certo momento - non serve alla l'avidità e alla ferocia di chi non crede di non dover mai pagare il conto e il prezzo della vita.



***** 
L'avventura


Il tempo scorreva svogliato,      
quel pomeriggio d’estate
e nell’afa soffocante

ci sedevamo sul muretto
all’angolo del portone.
Pensavamo al domani,

all’avventura sfocata
di una chimera, sognata
coi colori della fantasia

e in quell’ore appannate,
ci guardavamo dentro
e viaggiavamo insieme
per strade sconosciute.

Parlavamo, parlavamo
tanto, mentre i pensieri
intonavano quella melodia,

che suona ancora sulla via
delle avventure svanite,

come il sole dell’estate.


29 apr. 2018


Ancora ricordi. Quando non ci si incontrava ancora nelle realtà virtuali, tutti avevano un muretto o un giardinetto in cui, durante le vacanze estive, si andava per incontrare gli "amici", quelli che poi si sono persi nel corso della vita, ma che ci hanno lasciato dentro il segno di un momento della vita in cui credevamo di poter immaginare e di scegliere la strada del futuro. 
E si fantasticava, si sognavano avventure, si progettavano viaggi e invenzioni favolose, accompagnate dal gusto per la sfida di cui avremmo poi avuto bisogno per accettare la vita che ci veniva incontro, anche se .....  colori e gusto, spesso non erano quelli che avevamo sognato.


******

Sassi sparsi a caso        
Fiori tra l’erba verde
Rigoglio vigoroso
Di foglie gagliarde 

Sole velato
Di ombra chiara
Nuvola passeggera
nel cielo dorato

Intesa di colore
e incanto odoroso,
silenzio nel cuore

Poi all’improvviso,
mi fermai a guardare
e cominciai a sognare.


3 Mag. 2018


*****

La Confessione


Io non lo conosco
quel vostro Dio
sordo e fosco.

Quello che cede
la palma della pace
Quello che compiace
le voglie di chi ha voce.

Quello che protegge
chi alza una croce
Quello che chiama legge
la forza del più forte.

Se sono io quel dio fosco,
non è mia l’anima inerte
che io non riconosco.


21 apr. 2018

E’ una confessione di impotenza, di incapacità a prendere posizione, si non saper trovare il modo per rendere il mondo più simile a quello che vorremmo. Questi versi sono una presa di coscienza, un atto di accusa non solo verso chi, confidando in Dio, si chiama fuori dalla responsabilità delle scelte di altri, ma essenzialmente verso tutti coloro che pur essendo consapevoli del proprio ruolo e delle responsabilità che si devono assumere ogni giorno, restano inerti e incapaci di far sentire la propria voce.

*****

Niente di importante



Sapore amaro in bocca,
Voglia di fare niente,
Pigrizia nella mente
che fatica e che s’arrocca

nel ricordo triste,
nell’anima che ciondola
e cerca immagini nascoste
e vago il corpo rantola.

Poi s’adagia e s’abbandona
in silenzio nell’illusione
di un passato senza fine,
di una armonia che non suona.

Oggi non è successo niente
Niente di importante.


12 apr. 2018



Tutti passiamo una vita in parallelo, col vicino di casa, con il collega di lavoro, con le persone che vediamo ogni mattina sull'autobus, con la commessa del negozio sotto casa .... e ci adagiamo in un ambiente che ci accoglie, pur se tra mille difficoltà quotidiane. Creiamo, attorno a noi, un ambiente confortevole anche se immaginario che ci fa sentire a casa e le persone, come gli oggetti di casa, sappiamo che ci sono, che sono sempre al solito posto, anche quando non le vediamo o non badiamo alla loro presenza. 
Poi all'improvviso ci accorgiamo che qualcuno o qualcosa non è più al suo posto e sentiamo che qualcosa è cambiato. Ma non è successo niente, niente di importante.
***** 


Il Senso del Dovere




Il peso che grava sulla pietra     
che nell’altra s’incastona,
corrode, ferisce, ossessiona.
Ma la pietra non arretra.

Così l’anima stanca
lotta e si tormenta,
si contorce e stenta,
ma esitante arranca.

Arranca pe’ l principio bastardo
Non pensato e non voluto,
che porta ’l sentiero sbagliato
e inganna l’animo, beffardo.

E’ un peso che offende
l’anima che, stanca s’arrende.



 29 mar. 2018


Non è facile riuscire a stabilire dove finisce il piacere di portare a termine un dovere che scaturisce dall'anima, un dovere che nessuno ci impone e il dovere di rispettare certi obblighi che ci troviamo, spesso senza volerlo, a dover rispettare. perché così si deve fare, a qualsiasi costo, anche controvoglia. Per il semplice motivo che ci si deve adeguare alle regole e agli usi del sistema sociale a cui apparteniamo. 
Ci capita a volte di non vedere nessuna alternativa se non infilare dentro un cunicolo stretto e lungo e di cominciare a camminare, spesso abbassando la testa, poi ci accorgiamo di non aver nessuna possibilità di tornare indietro, perché qualcuno ci segue e qualcuno ci precede.
La nostra volontà o la nostra contrarietà a continuare per quel sentiero poco importano, si deve. Poi poco a poco ci si adegua e, quello che avevamo creduto essere il nostro Senso del Dovere, sconfina in qualcosa che non osiamo definire "obbedienza". 
   
***** 


Vola Libera     




Si abbandona nel ricordo
la mente e vola e si rasserena,
svanita nel colore e nello sguardo
di una primavera lontana.

Vola, libera e beata,
si stiracchia indolente
si rigira pigra, assonnata 
e riluce, confusa nel presente.

Si  rallegra del poco
che diventa immenso,
di un’intesa che diventa foco
e avvampa l’anima e il senso.

Vola libera nell’attimo di un giorno 
e nell’incanto di un bagliore eterno



9 feb. 2018


Il Venditore di Poesie


Su, per la strada scoscesa, 
due passi dopocena
e un bagliore, che rischiara appena
la selce lucente e scivolosa.    

Tentenna schiva nella quiete
un’ombra che cerca conforto
dal peso di memorie viete,
da un tempo lontano e distorto.

Indugia, una mano nella tasca,
Segue un pensiero, cerca, s’affanna
e porge una carta scritta lasca
Poche parole antiche,  a penna.

Vende una poesia per pochi soldi
e cerca uno sguardo che lo riscaldi.



24 gen. 2018

Ero andato a cena fuori con un amico e me ne tornavo lentamente verso la macchina parcheggiata in una stradina secondaria in salita. La strada era bagnata di rugiada e quasi non mi accorsi di un signore alto, vestito dignitosamente, anche se evidentemente alticcio, che mi veniva incontro. La diffidenza verso il prossimo purtroppo è diventata abitudine e, istintivamente, mi fermai. L’uomo mi si avvicinò e mi offrì una sua poesia che iniziò a declamare con una voce  confusa ma melodica. Credo di aver perso quel foglio di carta sgualcita e anche le parole non le ricordo più.
Mi resta lo sguardo del venditore di poesie che mischiava parole confuse con i suoi ricordi antichi e con la dignità di non voler chiedere elemosine ma vendere sensazioni. 


*****
Battito di Ciglia     



Sguardo nell'intimo rubato
timido, sfuggito e sfrontato.
Intesa tacita e intrigante,
Alba serena, tramonto ardente.

Attesa che un desiderio si avvera,
Quiete del momento scordato,
Rossore di vampa nascosta e sincera,
Sorpresa stupita dal gesto consueto.

Momento vissuto nel suo presente
Parola gentile e conforto sotteso.
Volto amico, aperto e sorridente

Incanto e voglia di sogno atteso
Incontro magico che attanaglia
Felicità in un battito di ciglia.



23 nov. 2017


***** 

Parole 


Quelle parole belle,    
quelle che non puoi toccare,
Uccello di Notte ?
parole dolci e amare,
antiche, serene e poverelle

Parole di un pensiero sincero,
chiaro, deciso, o bianco o nero.
Parole di un amore che non sai dire,
di una passione che non può morire

Parole che non puoi tradire
che senti e non sai spiegare.
Parole immortali e potenti
abbarbicate su rocce splendenti.

Quelle parole belle
vendute come ignare verginelle …..




6 ott. 2017

Uno sfogo rabbioso per un uso improprio e truffaldino di parole nobili. Capita troppo di leggere o di ascoltare delle persone di bell'aspetto e dai modi forbiti e eleganti che si elevano su un pulpito, che nessuno ha mai loro riconosciuto, e si permettono di tenere dei veri e propri sermoni in difesa di teorie che possono solo portare qualche vantaggio a pochi e tanti danni a tanti.   Ma non è la malafede quella che più mi indigna, l'uomo è sempre stato cacciatore e violento, quello che trovo veramente dannoso per la stirpe  umana è l'arroganza di voler svuotare - senza nessun titolo o diritto - parole di altissimo valore morale e di utilizzarle per i più bassi fini di una propaganda becera: Onestà, Giustizia, Diritti Umani, Solidarietà, Amore, Prossimo. 
Io queste parole vorrei che fossero sempre scritte con la lettera maiuscola, per non confonderle, per non sbagliare, per rispettare se stessi e i propri figli. Nel passato, oggi e in futuro.


*****


E sento l'estate passare


Ore che passano lente,
noie, smanie e malinconie
di lontane sinfonie
intese distrattamente.

Un sussurro, un bisbiglio
un battito di ciglio
un lampo e il paradiso,
balena all'improvviso.

Delizie, strazi e dolore,
passioni, voglia e rancore
sogni e amori scordati
di tempi mai vissuti.

Giorni sbiaditi e uguali
i soliti gesti rituali,
di un oggi fuori dal presente
che scorre pigramente.

Un raggio troppo abbagliante,
Un tramonto rosso sul mare.
E sento l'estate passare
Inesorabilmente


21 ott. 2017

                                 ***** 
Tango


www.inghisto.com
L’ombra che nasconde       
la luce del pensiero
e il soffio leggero
che sfiora e confonde.

Il profumo della vita 
e l’ansia di spiriti,
incantati e rapiti,
da un’emozione sopita

da un lampo sfuggito,
sospirato e temuto
di uno sguardo smarrito,

in un concerto muto
di intesa e seduzione
di armonia e di passione.


16 marzo 2016

Il momento in cui due persone riconoscono l'attrazione che le unisce, in cui scoprono la complicità nei loro sguardi e sentono la mente annebbiarsi e il pensiero che si perde nel vuoto, confuso da un sentimento che improvvisamente si rivela reale e corrisposto : nell'aria stessa si sente la "passione" .  

Dalla "passione" al "Tango" il passo è breve.  

Note struggenti e movenze armoniose di corpi languidi che esaltano l'erotismo, la bellezza assoluta di forme femminili che emergono più dall'anima che dal corpo della donna e la sicurezza che emana dal portamento e dal passo fiero ma delicato di un cavaliere che si lascia coinvolgere nel gioco della passione.


Foto tratta dal sito inghisto.com per gentile concessione dell'autore.



********** 


Black & White

http://www.inghisto.com/
Immagini  antiche                     
di un oggi lontano.
Immagini idilliche
di un animo sereno,

ma vago e confuso
nel ricordo smarrito
di un fiore dischiuso,   
in un tempo infinito.

Bagliore irreale
di razza potente,
che vive di niente.

Crepuscolo ideale
Rubato a un presente,
di un oggi immortale.



19 feb. 2016


Per le immagini antiche vedi :  Black & White by Inghisto (part.1) 

                              *****  *****


Quel sentimento amaro




Quel sentimento amaro,
che turba e confonde,
parole di troppe fronde
e  un pensiero ignaro.

Voce soave e arcigna
molesta  e  intrigante,
che oscura la mente
che stenta e  disdegna.               

Che offende e pretende
di dare un colore               
a incertezze profonde,

a un conflitto segreto       
a un pensiero d’amore,      
a un tormento  svelato. 





6 feb. 2016




La discussione sulla legge sui matrimoni gay e tutte le piccolezze che hanno portato la politica a pretendere che le persone si schierino con le proposte di un partito o dell'altro su questioni assolutamente intime, personali e di rilevanza morale - secondo logica e sentimenti religiosi - che non possono essere confuse con interessi di parte o convenienze degli schieramenti politici.   


***** *****







Se non bastano i morti
Che affiorano in un mare meno azzurro,
Se non bastano i morti
Ammazzati mentre cercano un futuro


Se non bastano le lagrime
che furiose scivolano sincere
Bastano le voci disgraziate di anime
fuorilegge, che vanno a morire.


Voci mute che soffiano su chi resta
Onde rapaci, violate sul mare
Fetido odore di corpi che appesta

Basta l’orrore di non voler sapere  
Basta  la nausea per le onde amare
Basta girare lo guardo ….  per subito cadere.


1 set. 2015


Il mare non era più lo stesso, le sue onde, non erano più amiche dei miei pensieri e non somigliavano più alle dolci carezze che con i loro lenti e fedeli sussurri sapevano riappacificarmi l'anima con il mondo.
Adesso,  ogni volta che un’onda andava a frangersi sugli scogli, sentivo un pugno violento nello stomaco, sentivo la nausea salirmi in gola e vedevo in quell'acqua tutto il terrore, la disperazione e l’abbandono di gente tradita, illusa e sfinita da una lotta per la vita che aveva solo tentato di cominciare a combattere.  
Non volevo cadere in quel mare, non volevo sporcarmi e  vigliaccamente alzai anch’io  gli occhi verso il cielo.


********************

Vorrei pensarti



 
Vorrei pensarti,

parlarti,

amarti

ogni giorno

un po’ meno.


Fino a quando l’intesa,

la complicità,

la  spensieratezza

di un breve momento

Saranno un ricordo intenso,

ma passato e finito,

Che  nessuno

potrà cancellarci dentro.


E lasciarlo vivo per sempre,

splendido nel suo vigore,
senza appassire mai.




                               *****    *****
  
Nell’anima






Svanisce l’angoscia

che il mio non sia amore,

quando incontro negli occhi

una tenerezza

che offre complicità

e subito entra nell’anima.


                           
 


                                   *****   *****




Di amore m'imbevo




Di Amore m'imbevo

Quando assopita, la tua mente riposa

e l’anima è sovrana.



Quando sfioro il palmo

della mano e con le labbra

ti sfioro morbida,  delicata.



Quando sento il sapore  

del frutto maturo,

e un sorriso lieve ti rivela  

e sai di essere al sicuro.



Quando ti lasci andare,

serena, avviluppata nel sogno,

difesa dal tuo cuore.

Di Amore m'imbevo.


28 sett. 2012




 *****


Sapore di ieri


Non ho paura del mio ieri

ma non ho difesa,

quando mi allieta gli occhi

mentre ruba nell’anima



Ogni momento, ogni pensiero 

strappato al tempo, io l’ho difeso,

fissato, assorbito e nascosto.



Per scegliere con chi dividere

la ricchezza unica e vera della vita.



Non nega il gusto del ricordo,

ma passa con un alito lieve e ruba

un po’ di spazio a un luogo,

a un’ emozione, e resta nell’anima.

  

Una parola, l’odore dei capelli

l’espressione del viso, l’amarezza,

l’ansia o l’attimo di passione. Ruba.



Ma il momento, il pensiero lontano

resta con il suo sapore più delicato.    



21  feb. 2013


 *****


22 nset 2012

                                             *****            

Aria di Festa


Oggi c’è il sole andiamocene fuori
Perché il sole mette il buon’umore
Perché la luce mischia i colori,
smorza i grigi e apre il cuore. 

Oggi non pensiamo a nulla
e voliamo in un cielo diverso,
più puro, più azzurro e più terso,
leggeri come il volo della farfalla.

Oggi scordiamoci ansie e pensieri, 
regaliamoci un sorriso sereno 
e poi lassù nell'arcobaleno
cerchiamo solo gli amici più veri.

E se fuori tira il vento
io non sento la tempesta.
Oggi In casa c’è aria di Festa,
e il bello, se non c’è, me l’invento.



Natale 2014
Riscritta  ( 2019):

Oggi c’è il sole andiamocene fuori
Perché il sole mette il buonumore
Perché la luce mischia i colori,
smorza i grigi e apre il cuore. 

Oggi non pensiamo a nulla
e voliamo in un cielo diverso,
più puro, più azzurro e più terso,
leggeri come il volo della farfalla.

Oggi scordiamoci ansie e pensieri,
regaliamoci un sorriso sereno
e poi lassù nell’arcobaleno
cerchiamo solo gli amici più veri.

E se fuori tira il vento
io non sento la tempesta.
Oggi In casa c’è aria di Festa,
e il bello, se non c’è, me l’invento.

 note/bosque-primario/buon-natale 2014



 *****

 

Sai Perché ti amo?

 
So di amarti,
se sento che la mia solitudine
non sa di abbandono.

So di amarti
se credo che nei tuoi pensieri
troverò sempre i miei

So di amarti
se il mio spirito si sente libero,
e gode se tu ci sei

So di amarti
se sento che sei vicina
anche quando non ci sei

So di amarti
Quando l’anima  e il corpo
non accettano vergogna.

So di amarti
quando diventi complice
e sento di non rubare.

13 nov. 2013

https://www.facebook.com/bosque.primario/posts/526215687483651



                                       *****               

Il Sorriso






Non perderlo mai
quel sorriso 
che regali ogni mattina.

Non permettere mai 
che un pensiero triste,
che la pochezza di piccole cose,
o solo un momento di malinconia,
ti rubino l'incanto      
e la gioia di vivere
che espande il tuo sorriso.

Senza pensieri vola libero
il tuo spirito svelato,
goditelo, non nasconderlo
e  scopri orgogliosa, 
l’anima pura della bambina.

                                                                                                                                     

 Feb. 2002



                                     *****                 


Il Momento


"Il Momento" Foto di F. Cesari


Sussurra il suo canto

corre, passa e fugge 
verso remote spiagge.
Il tempo come il vento

non si guarda attorno,
ma corre in quello spazio
senza fine e senza inizio
che finisce nell'eterno.

E freme sulla piena
E fischia senza pudore
tra le grida del dolore
di chi soffre e di chi pena.

Poi soffia la sua brezza  
sul piacere dell’istante
e cancella, indifferente,
quel velo di bellezza

che appare per un attimo
e diventa memoria
di un giorno di gloria,
solo se resta nell’animo

la carezza di quel vento,
che scorre, passa e sfugge
che seduce e strugge
chi si perde in un momento.                                   


18. Marzo 2001


 

                                                *****         

 

Un attimo d’intesa



L’ho sentito

lo sguardo tuo

entrarmi dentro.


E ti ho sentita

prima di vederti.


E l’anima tua, 

con la mia, si sono trovate

in un attimo d’intesa.

 

                                                                       2. Maggio 2001

 


                                             *****           

 

Sul Balcone




 

Come quel giorno

Vorrei vederti

con gli stessi occhi

con lo stesso sguardo.

 

Come quel giorno

vorrei capire,

senza parole,

quello che non serviva dire.

 

  

                                                                                                          2. Maggio 2001

   

                                                  *****        

   

Bellissima

 

 

Oggi mi piace dire "Bellissima".



E’ la parola che mi dà piacere

e  bellissima vedo la donna amata .

 

‘Bellissima’  mi dà il sapore

del primo incontro e del perdermi

guardandoci negli occhi.

 

‘Bellissima’ è la felicità

nel sentirti leggera,

mentre ti mostri serena e sicura.

 

‘Bellissima’, è l’emozione

dell’attesa e della speranza

di un domani non vissuto

 

E’  il gusto dolce del momento

perfetto di un sogno vissuto.

‘Bellissima’.

 

                         *****        

         

Certi Giorni

 


Certi giorni
Si trascinano noiosi,
gli occhi rossi,
gonfi, appiccicosi
e nella testa i sassi.

Certi giorni,
arrivano invece
col sorriso invitante,
con la voglia di pace
e il ghiribizzo nella mente.

Certi giorni,
c’è in giro l’odore dei fiori,
timido e schivo, ma vivo
e intenso, come i colori
segreti di uno slancio tardivo.

Certi giorni,
il gusto di un profumo rubato,
accende una vampa e il calore,
di una parola, eco del passato,
tocca dritta il cuore del cuore.

Certi giorni,
sogno una porta chiusa
e mi sento ancora avvinto
nell'abbraccio dell’attesa        
dell’armonia e del più bel canto.

Feb. 2007
                                                       14 Feb.2007




                                                *****         



Hula


Cielo coperto, giornata grigia.
Chi crede in Dio preghi.
Chi non ha fede pensi. 

Preghi e pensi che le parole dette,
servono a chi le dice,
servono a chi vuol liberarsi l'anima. 

Preghi e pensi che ormai tutto è stato.
Quanto valeva la vita, lo sa chi ha amato. 
Le parole offuscano, nascondono
confondono si perdono
mentre l'anima si secca.

Si secca come l'anima 
di chi ha scritto col rosso 
il prezzo dell'odio,
di chi non sa pregare, 
di chi non può pensare 



28   mag. 2012   

After Friday prayers on May 25, the residents of Taldou formed their usual protest marches against the regime. But then, in the early afternoon, army forces began heavily bombarding the village from several surrounding bases. 108 dead and over 300 injured.  
Si cerca ancora di sapere di chi è la colpa, chi ha sparato ma poi, quando lo sapremo, ci sentiremo più fieri di appartenere al genere umano ?
There is some graffiti on a wall that local residents say was written by the soldiers:"Don't be too upset! Sometimes the dogs dance on the lion, but they don't even know that he is the lion."   The name Assad means lion in Arabic.


                                                            *****

Assenza

 

  Quasi con piacere,


mi chiudo nei miei silenzi


e mi lascio navigare lontano


nei pensieri più scuri. 



Tanto lontano da non vedere


che mi sfiorano e mi si offrono,


i sentimenti che cerco,  


nascosti dalla mia assenza.

 


17 Agosto 2001


                               *****




 Indice





 

Nessun commento:

Posta un commento