BLOG : Me piacerebbe tanto


A me, me piacerebbe tanto
D’accontentamme, quarche vorta,
che la strada nun cammina storta,
e che, si gira, nun sbaja er canto.

A me, me piacerebbe tanto,
nun piagne pe’ quello che se guasta,
ma de godemme quello che me resta.
M’abbasterebbe de tene’ conto de quello che me serve pe’ da vero 
e de avecce quer po’ de giudizzio
pe' riconosce chi nun è sincero.

M’acconterebbe de nun fa mattane 
E de campà’ senza fronzoli, ma cor vizzio
de di’ vino ar vino. E pane ar pane. 


27 gen. 2018

Trattasi del solito sfogo che non riesco a trattenere ogni volta che mi capita di ascoltare, anche solo distrattamente, l’espertone di turno, il politico, il tuttologo o l’invitato speciale che si permette di spiegare al volgo ignorante, la necessità di mantenere in vita e far crescere ancora una economia-finanziaria ormai lontana dalla realtà del nostro Pianeta e dell’Uomo. Uno sfogo contro la propria indole e contro quell’egoismo che ci sussurrano di pretendere – da noi e dagli altri – sempre qualcosa in più, di non accontentarci, di essere ambiziosi o meglio essere più ambiziosi anche se questo provoca insoddisfazione e non ci permette di apprezzare quel poco o quel tanto che abbiamo già raggiunto.
E così non ci godiamo il presente, immersi come siamo nella falsa-realtà-immaginaria che ci avvolge, e ci lasciamo trascinare lontano dai falsi problemi e dai veri tabù che rendono difficile la vita a tutti, ma che non conviene affrontare.

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