BLOG : L'Eco der Coro

Pòi fa caciara quanto te pare e piace,
tanto li strilli tua, so' come panni stesi,
che sventoleno come bandiere senza pace,
er tempo che se sfogheno l'umori dell'offesi.


Poi s'azzitteno li strilli, s'asciugneno i panni,
se calma er vento, je damo 'na bella stirata
e riponemo i panni insieme a tutti l'affanni,
e a la bandiera, che mettemo via, bella ripiegata.


Eppoi la ritiramo fori a la prossima piazzata
pe' facce crede che semo quello che nun semo,
pe' facce crede che a 'na bella voce intonata
er coro che je fa eco nun è sgraziato e blasfemo.


E pure che ner cassetto ce sonava un baluardo,
l'eco che ce ritorna, nun è bello e gajardo.




17 ott. 2017


Ci capita molto spesso di vedere persone che devono alzare la voce per tutelare dei propri diritti lesi pubblicamente ed ostentatamente. Persone che di solito parlano in modo pacato ma che - proprio per questo motivo - vengono sovrastate da chi si esprime ad voce alta, gridando-strillando,  non solo per  disconoscere le ragioni del diritto reclamato ma, spesso, travisando e distorcendo il significato delle parole di chi non si trova a proprio agio nel gridare quello che sta pensando. 
Il problema è proprio questo: l'eco che ritorna è solo quello di chi "grida più forte"; e chi strilla più forte non è mai la parte lesa che, anzi, proprio per questo motivo, non riesce nemmeno a far ascoltare le proprie ragioni. La parte più forte è  l'aggressore che si trova tanto bene a gridare, almeno fino a quando tutti gli altri - pur di non ascoltarlo più - tacciono, prostrati dalla propria incapacità di rendere evidente l'evidenza.

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